Analisi grammaticale

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Gli aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene il nome a cui sono riferiti e sono mio, tuo, suo, nostro, vostro e loro:

Il mio cane

Le nostre case

Nel primo esempio il cane appartiene a me, mentre nel secondo esempio le case appartengono a noi.

L’aggettivo loro è invariabile, cioè è sempre uguale sia per il maschile sia per il femminile sia per il singolare sia per il plurale (il loro cane, i loro cani, la loro zia, le loro zie…).

Sono considerati aggettivi possessivi anche proprio e altrui:

Ha realizzato i propri sogni

Non si rubano le cose altrui

L’aggettivo proprio viene utilizzato al posto di suo quando il possessore coincide con la persona, l’animale o la cosa che compie o subisce l’azione del verbo:

Marco ha pulito la propria stanza

Marco ha restituito a Paolo i suoi libri

Nel primo caso la stanza è di Marco (la persona che compie l’azione di pulire), per cui usiamo proprio. Nel secondo caso invece i libri non sono di Marco, bensì di Paolo (che non è la persona che compie l’azione di chiedere), quindi usiamo suo.

È inoltre obbligatorio con i verbi impersonali (cioè i verbi alla terza persona singolare privi di un soggetto):

Bisogna lottare per i propri ideali

L’aggettivo altrui è invariabile e viene utilizzato per indicare che il nome a cui è riferito appartiene ad altre persone non meglio specificate (letteralmente significa di altri):

Non immischiarti negli affari altrui

Attenzione

Tendenzialmente gli aggettivi possessivi si trovano tra l’articolo e il nome a cui sono riferiti, a meno che siano utilizzati per evidenziare qualcosa (e in questo caso vengono messi dopo il nome):

Il mio orologio non funziona

Le vostre sedie scricchiolano

MA

Vattene da casa mia

In quest’ultimo caso l’aggettivo sottolinea con forte enfasi di chi è la casa.