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Una commissione per scrivere le leggi

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Anno trecentesimo secundo postquam condita Roma…

La versione termina con:

…quoque die singuli ius reddebant populo

Traduzione

Nel trecentoduesimo anno a partire dalla fondazione di Roma (letteralmente dopo che Roma fu fondata) l’ordinamento della città fu cambiato di nuovo, dopo che il potere fu trasferito dai consoli ai decemviri, nello stesso modo in cui precedentemente era giunto dai re ai consoli.

Il cambiamento fu meno vistoso, poiché non (fu) durevole.

Furono eletti i decemviri, tra i quali (ci furono) Claudio e Genucio, che erano stati nominati consoli per l’anno successivo, e Sesto, uno dei due consoli dell’anno precedente, che aveva fatto la proposta al senato.

A questi furono aggiunti tre ambasciatori, che erano andati ad Atene per esaminare le leggi di quella città.

Infatti, il senato credeva che essi, esperti di leggi straniere, sarebbero stati utili (letteralmente di utilità) per redigere nuove leggi.

Il comando di tutta la commissione era in mano ad Appio.

Ogni nove giorni amministravano a uno a uno la giustizia per il popolo.