Iliade
L’Iliade è il poema di Ilio (altro nome della città di Troia) e insieme all’Odissea è uno dei due poemi epici attribuiti a Omero.
È divisa in ventiquattro canti e racconta le vicende della guerra di Troia, di cui però non descrive tutto lo svolgimento, bensì un periodo di cinquanta giorni all’inizio del decimo anno dello scontro.
Trama
La narrazione presupponeva che il pubblico conoscesse l’antefatto della vicenda e la sua conclusione:
Antefatto
Durante la celebrazione del matrimonio di Peleo e Teti, futuri genitori dell’eroe Achille, gli dei festeggiano insieme a banchetto, ma Eris, dea della discordia, adirata per il fatto di non essere stata invitata, getta di nascosto tra di loro una mela d’oro, su cui è incisa la frase “alla dea più bella”.
Scoppia allora un litigio tra Atena, Era e Afrodite, che decidono di fare scegliere all’eroe troiano Paride, considerato il più bello tra i mortali, la legittima destinataria della mela d’oro. Dopo averlo raggiunto, ciascuna delle dee gli promette un dono meraviglioso in cambio della vittoria.
Atena promette di renderlo saggio e imbattibile in guerra, Era gli promette ricchezze e onori, Afrodite gli promette l’amore di Elena, la donna più bella tra i mortali.
Inebriato dal desiderio amoroso, Paride concede la mela d’oro ad Afrodite (episodio noto con il nome di “giudizio di Paride”), che lo aiuta quindi a rapire Elena e a farla innamorare di lui. Quando però Menelao, marito di Elena, scopre l’accaduto, imbastisce insieme al fratello Agamennone una spedizione contro Troia. Ha quindi inizio la guerra.
Conclusione
La guerra si conclude con la morte di Ettore, fratello di Paride, che viene ucciso da Achille in un duello individuale. La sua morte segna la caduta inevitabile della città, tanto che gli eventi successivi non hanno neanche bisogno di essere raccontati.
L’idea che l’Iliade termini con l’episodio del cavallo di legno è dovuta ad alcuni adattamenti cinematografici del poema, ma è sbagliata; l’ingresso in città di un cavallo di legno pieno di guerrieri greci veniva raccontato in un altro poema (falsamente attribuito ad Omero) e non nell’Iliade.
La trama dell’Iliade si sviluppa intorno all’ira di Achille, il più forte degli eroi greci, adirato con Agamennone, fratello di Menelao e capo della spedizione, che gli ha sottratto la schiava Briseide.
Durante la guerra Agamennone ha fatto prigioniera Criseide, figlia del sacerdote di Apollo, Crise, che si reca da lui supplicandolo di restituirgli la figlia in cambio di un riscatto. Agamennone rifiuta con disprezzo e Crise chiede allora al dio di punire i Greci (chiamati anche con il nome di Achei o Danai all’interno del poema), che vengono colpiti da una pestilenza. Agamennone si dice disposto a rinunciare a Criseide, purché Achille gli ceda Briseide. L’eroe accetta, ma si ritira sdegnato dalla guerra e prega gli dei che l’esercito greco venga punito per l’arroganza di Agamennone.
Ha così inizio una lunga serie di sconfitte dell’armata greca, che prega Achille di tornare in battaglia. Dato però che l’eroe si rifiuta, il suo amico e amante Patroclo gli chiede in prestito le armi, in modo da scendere in campo e spaventare i nemici fingendo di essere lui. Lo stratagemma inizialmente funziona, ma Patroclo viene presto ucciso da Ettore, capo dell’esercito troiano. Achille piange l’amico defunto e decide allora di scendere di nuovo in campo per affrontare Ettore, che viene ucciso in uno scontro individuale. Il poema si chiude con i funerali di Ettore, evento che preannuncia l’imminente caduta di Troia.
Alla guerra partecipano anche gli dei, che si dividono in due fazioni:
- Era, Atena, Poseidone, Ermes ed Efesto aiutano i Greci
- Apollo, Artemide, Ares e Afrodite aiutano i Troiani