Analisi grammaticale

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I pronomi personali

I pronomi personali rappresentano la persona che è coinvolta nell’azione del verbo:

Io resto a casa

Parla con lui

Qui ad esempio i pronomi io e lui indicano rispettivamente la persona che resta a casa e la persona con la quale parlare.

Esistono due tipi di pronomi personali:

  • i pronomi personali soggetto
  • i pronomi personali complemento

Pronomi personali soggetto

I pronomi personali soggetto fungono, come dice il nome, da soggetto (cioè rappresentano la persona che compie o subisce l’azione del verbo) e sono:

Singolare
Io1a persona
Tu2a persona
Egli3a persona
Plurale
Noi1a persona
Voi2a persona
Essi3a persona

La 3a persona, che può essere usata anche per gli animali e per le cose, possiede le seguenti forme:

Singolare

  • per le persone si usano egli (maschile) ed ella (femminile)
  • per gli animali o per le cose si usano esso (maschile) ed essa (femminile)

Plurale

  • per le persone, gli animali e le cose si usano essi (maschile) ed esse (femminile)

Ad esempio, nella frase “egli mangia una mela” il pronome egli indica una persona (maschile e singolare), mentre nella frase “essa è immobile” il pronome essa indica un animale o una cosa (femminile e singolare).

Pronomi personali complemento

I pronomi personali complemento fungono, come dice il nome, da complemento, cioè rappresentano la persona su cui ricade l’azione del verbo:

Marco ti aspetta

Sara ha paura di me

Qui ad esempio i pronomi ti e me indicano rispettivamente la persona che Marco sta aspettando e la persona di cui Sara ha paura (e quindi nelle due frasi il soggetto c’è già, non è rappresentato da questi pronomi).

I pronomi personali complemento presentano due forme diverse, una tonica (cioè dotata di un accento proprio) e una atona (cioè priva di un accento proprio):

TonicaAtona
Singolare
1aMeMi
2aTeTi
3aLuiLo / La / Gli
Plurale
1aNoiCi
2aVoiVi
3aLoroLi / Le

Le forme toniche si trovano sempre dopo il verbo (amo te), mentre le forme atone si trovano generalmente davanti (ti amo). Se però il verbo è un imperativo, un infinito, un participio o un gerundio, devono per forza essere usate le forme atone, che in questo caso vengono attaccate al verbo (chiamami, chiamarmi, chiamatomi, chiamandomi).

La 3a persona, che può essere usata anche per gli animali e per le cose, funziona in questo modo:

Forma tonica

  • per le persone si usano lui (maschile) e lei (femminile) al singolare, mentre al plurale si usa loro (sia maschile sia femminile). Ad esempio, nella frase “oggi mi vedo con Roberto e gioco con lui” il pronome sostituisce un nome di persona che è maschile e singolare (cioè “Roberto”).
  • per gli animali e per le cose si usano esso (maschile) ed essa (femminile) al singolare, mentre al plurale si usano essi (maschile) ed esse (femminile). Ad esempio, nella frase “i fornelli scottano, non avvicinarti ad essi” il pronome sostituisce un nome di cosa che è maschile e plurale (cioè “fornelli”).
  • quando le forme toniche di 3a persona sono precedute dalla preposizione di (di lui, di lei, di esso…), possono essere sostituite da ne. Ad esempio, nella frase “ho visto la tua torta e ne vorrei una fettane equivale a di essa e si riferisce al nome torta.

Forma atona

  • se all’interno della frase il pronome funge da complemento oggetto (cioè equivale a una forma tonica che non è preceduta da una preposizione), si usano per le persone, gli animali e le cose al singolare lo (maschile) e la (femminile), mentre al plurale li (maschile) e le (femminile). Ad esempio, nella frase “conosco i tuoi amici e li ammiro molto” il pronome sostituisce un nome di persona che è maschile e plurale (cioè “amici”) e, se al suo posto usassimo una forma tonica, non le metteremmo davanti una preposizione (e infatti diventerebbe “ammiro loro“).
  • se all’interno della frase il pronome funge da complemento di termine (cioè equivale a una forma tonica che è preceduta dalla preposizione a), si usano per le persone, gli animali e le cose al singolare gli (maschile) e le (femminile), mentre per il plurale, dato che non esiste una forma atona, viene usata la forma tonica a loro. Ad esempio, nella frase “ho visto Franco e gli ho chiesto un favore” il pronome sostituisce un nome di persona che è maschile e singolare (cioè “Franco”) e, se al suo posto usassimo una forma tonica, le metteremmo davanti la preposizione a (e infatti diventerebbe “a lui”).

Bisogna fare attenzione a non utilizzare contemporaneamente una forma tonica e una forma atona che hanno lo stesso significato, perché equivarrebbe a ripetere la stessa parola due volte. Ad esempio, non possiamo dire “a me mi piace“, perché sarebbe come dire “a me a me piace“.

Regole per sapere quale forma usare (tonica o atona)

Per sapere se dobbiamo usare una forma tonica o una forma atona in una frase, basta seguire queste regole:

1) Se prima del pronome c’è una preposizione, viene sempre usata la forma tonica:

Provo pena per te

Parla con loro

2) Se prima del pronome non c’è una preposizione, viene perlopiù usata la forma atona:

Ti amo

Vi adoro

Tuttavia, se vogliamo dare particolare enfasi al pronome, usiamo la forma tonica. Ad esempio, dicendo “amo te” e “guarda me” intendiamo dire “amo te e non un’altra persona” e “guarda me e non qualcun altro“.

3) Se il pronome ha la funzione di complemento di termine (cioè indica il destinatario dell’azione del verbo), possiamo usare la forma tonica preceduta dalla preposizione a oppure la forma atona:

Ho dato il pacchetto a lui

Gli ho dato il pacchetto

Anche in questo caso la forma atona è quella usata più frequentemente, mentre la forma tonica serve a mettere in risalto il pronome all’interno della frase.

Forme combinate

Talvolta può capitare che le forme atone mi, ti, ci, vi, gli siano seguite da lo, la, li, le, ne. In questo caso, si parla di forme combinate e il primo gruppo diventa me, te, ce, ve, glie:

Me li porterai dopo

Ve ne siete andati

Glielo dirò di sicuro

Dubito che se lo ricorderà

La forma glie- è sempre attaccata al pronome seguente (glielo, gliela…) e vale sia per il femminile sia per il maschile:

Preparerò una torta per Marco e gliela consegnerò personalmente

Elisabetta vorrebbe la mia felpa, ma non posso prestargliela

Attenzione

I pronomi personali complemento non hanno mai funzione di soggetto. Ad esempio, è sbagliato dire “te hai una bella casa“, perché il pronome te può essere usato solo come complemento e non come soggetto (cioè non può indicare la persona che compie o subisce l’azione del verbo). Dovremo quindi dire “tu hai una bella casa“, usando quindi il pronome personale soggetto tu.