La radice, il tema e la desinenza in latino
La radice, il tema e la desinenza sono le tre parti che compongono una parola:
La radice
La radice è l’elemento comune che permette di ricondurre parole diverse a un’unica famiglia:
Timere | Temere |
Timor | Timore |
Timidus | Timoroso |
Anche se sono differenti, queste parole contengono uno stesso nucleo che le accomuna, cioè tim.
Il tema
Per dare sfumature di significato diverse alla radice, vengono aggiunte delle parti invariabili che si chiamano affissi:
Graviores | Più pesanti |
Gravissimi | Pesantissimi |
Qui sono stati attaccati alla radice grav i suffissi ior (usato per il comparativo) e issim (usato per il superlativo).
Gli affissi si suddividono in:
- prefissi (se si trovano davanti alla radice)
- infissi (se si trovano in mezzo alla radice)
- suffissi (se si trovano dopo la radice)
La radice e gli affissi insieme formano il tema. Ad esempio, nella parola graviores la radice grav e il suffisso ior formano il tema gravior, mentre es è la desinenza.
La desinenza
La desinenza è la parte che si trova alla fine di una parola e che è variabile (cioè non rimane sempre uguale, ma cambia):
Timidus | Timoroso |
Timidi | Timorosi |
Laudas | Tu lodi |
Laudat | Egli loda |
L’insieme di tutte le possibili varianti delle desinenze di una parola è conosciuto con il nome di flessione (un elenco, per capirci, delle diverse forme che una parola può assumere cambiando la desinenza).
La flessione può essere nominale (se riguarda i nomi, gli aggettivi e i pronomi) o verbale (se riguarda i verbi):
- la flessione nominale si chiama declinazione
- la flessione verbale si chiama coniugazione
Esistono anche parole invariabili, cioè parole che non hanno una desinenza che cambia e che quindi rimangono sempre così come sono (ad esempio le preposizioni e gli avverbi).