Latino

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La Roma del IV secolo d.C.

Autore

Ammiano Marcellino

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Imperator Constantius, ingressus Romam, larem…

La versione termina con:

…templum, aram Pacis et Pompei theatrum

Traduzione

L’imperatore Costanzo, essendo entrato a Roma, santuario dell’impero e di tutti i valori, dopo che fu giunto ai rostri1, il conosciutissimo foro dell’antica potenza, rimase stupito e, circondato in qualunque direzione guardasse da un’infinità di cose meravigliose (letteralmente circondato da un’abbondanza di cose meravigliose su ogni lato in cui gli occhi si fossero girati), parlando alla nobiltà nella curia e al popolo nel foro e nel tribunale, essendo stato accolto sul Palatino con molteplici segni di favore, godeva della letizia a lungo desiderata.

Spesso, mentre dava2 i giochi equestri, era divertito dal linguaggio scanzonato della plebe, benché egli serbasse una moderazione rispettosa (letteralmente mantenendo egli stesso rispettosamente la moderazione).

Osservava le parti della città e le zone suburbane, poste lungo le alture e la pianura tra le cime dei sette colli.

Guardò con stupore (letteralmente rimanendo stupito) il tempio di Giove Tarpeo, i bagni di smisurata grandezza (letteralmente di infinita immensità), la mole dell’anfiteatro flavio, alla cui sommità l’occhio umano sale a fatica, il Panteon di stupefacente altezza fatto a volta, il tempio di Roma, l’altare della Pace e il teatro di Pompeo.

1 Si tratta della tribuna degli oratori che aveva sede nel Foro romano, decorata con i rostri delle navi nemiche.

2 Qui il libro contiene un errore, perché la forma verbale aderet non esiste. Dobbiamo quindi sostituirla o con ederet (dava) o con adiret (si recava); la prima è la forma verbale che compare nel testo originale dell’opera di Ammiano Marcellino, mentre la seconda è quella che probabilmente l’autore del versionario intendeva inserire.