Greco

Cerca un argomento

Ulisse, ovvero Nessuno (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Ulisse, ovvero Nessuno del libro Gymnasion 1:

Prima di bere, Polifemo chiese: “Dimmi, straniero: come ti chiami (letteralmente quale nome è a te)?”.

Quello1 rispose: “I popoli mi chiamano Nessuno”.

Il ciclope dunque tracannò la coppa e si addormentò profondamente; dopo qualche tempo il Laerziade, rinchiuso nella grotta con i compagni, accecò il ciclope con un palo appuntito e incandescente.

Subito Polifemo si svegliò per il dolore e, gridando a gran voce (letteralmente fortemente), estrasse il palo dall’occhio e chiamò in aiuto i ciclopi che vivevano nelle grotte circostanti (letteralmente nelle grotte vicino).

Quelli accorsero subito e chiesero: “Che cosa mai o chi ti importuna, Polifemo?”.

Quello da dentro rispose: “Nessuno mi uccide con l’inganno né con la violenza”.

Quelli, rispondendo, dissero: “Se dunque nessuno ti assale, dormi tranquillamente e lasciaci dormire” e dicendo queste cose se ne andarono.

All’alba2 Polifemo aprì la spelonca e, mentre conduceva fuori le pecore una alla volta, (le) tastò3 con le mani, affinché con le pecore non uscissero anche gli stranieri; ma Odisseo e i compagni fuggirono attaccati sotto i ventri delle pecore.

Ulisse.

Va bene anche “sul far del giorno” (come indica il vocabolario del libro).

Da ψηλαφάω.