Le proposizioni epesegetiche
Le proposizioni epesegetiche in latino rappresentano una delle tre funzioni che può avere una proposizione dichiarativa (insieme alle proposizioni soggettive e alle proposizioni oggettive) e servono a sviluppare meglio un concetto anticipato nella reggente.
Si costruiscono in questo modo:
Forma esplicita
- Ut / Ut non + Congiuntivo (secondo la consecutio temporum)
- Quod + Indicativo
Sia ut sia quod si traducono in italiano con che.
Magnum hoc duco, quod tibi placui
Considero molto importante ciò, il fatto che io ti sia piaciuto
Il fatto che io ti sia piaciuto è ciò che spiega meglio quanto preannuncia la reggente (con hoc).
Forma implicita
- Accusativo + Infinito
Omnes idem sentiunt, sine amicitia vitam esse nullam
Tutti pensano la stessa cosa, che senza l’amicizia la vita non vale nulla
Quando si trovano in forma implicita, vengono chiamate infinitive epesegetiche. In questo caso la cosa migliore da fare è tradurre la frase reggente, metterle subito dopo che, tradurre l’accusativo (che è il soggetto dell’epesegetica) e infine tradurre il verbo all’infinito.
Naturalmente può capitare che all’interno dell’epesegetica ci siano anche altri elementi oltre all’accusativo e all’infinito, ma l’importante è seguire in ogni caso questo procedimento, in modo da ridurre al minimo il rischio di sbagliare la traduzione (dopo avere tradotto l’accusativo e l’infinito ci occuperemo cioè di tutto il resto).